mercoledì 2 ottobre 2013

PERCHE' NON SIAMO AL SALONE NAUTICO DI GENOVA 2013


Quattro chiacchiere con marco cecchi della Cecchi Gustavo & C. di Viareggio.

Come mai, anche quest'anno, non siete al Salone di Genova?

La risposta è piuttosto articolata.
In primis l'Ucina, l'organizzatrice della manifestazione, della quale siamo stati soci per oltre 30 anni, si è guardata bene dal rispondere alle nostre lettere di richiesta di spiegazione e qui devo mettere anche l'Ente Fiera, ma lì ci sono interessi evidentemente differenti, quindi è comprensibile.
Dalla nostra lettera di dimissione del luglio 2012, abbiamo ricevuto conferma alla nostra volontà di uscire, con un laconico… "ci spiace"  dopo quattro mesi, senza chiedere perché.
E avevano le nostre lettere ed e-mail sulla scrivania che chiedevano spiegazioni.
Traggo la conclusione che con questo direttivo dell'Ucina…
Mi viene in mente la canzone di Sergio Endrigo che in un verso canta… “se le cose stanno così…”

Ma ora il Salone Nautico è più economico, snello - solo cinque giorni  e annunziato come molto più bello.

Più snello, cinque giorni invece di nove, 25.000 mq di superficie espositiva invece dei quasi o più di 200.000 - se non vado errato, un nuovo look.
Non mancheremo di visitarlo.
A mio avviso questa è una completa debacle in solo 2 edizioni. L'edizione del 2011 confermava già segni di declino da almeno 3 edizioni precedenti di cui la prima fu uno stallo preoccupante rilevato dai piccoli espositori (di cui faccio parte).
Meno visitatori, i primi due giorni di apertura Sabato e Domenica… vuoti.
Lo scorso anno è stato "tirato su" dalla vela - è sempre una mia opinione, che era stata sempre bistrattata.
I titoli di tutta la stampa degli anni precedenti erano:
"Meno visitatori ma più interessati, buoni affari.”
“La nautica va e tiene!”
Poi nel consuntivo a fine salone qualcosa da rivedere: migliorare i parcheggi e servizi igienici.
Lo sento dire dagli anni ‘60.
Vede, in una intervista post Salone dello scorso anno (già con rotta di collisione inevitabile), la Presidente della Fiera si dichiarava soddisfatta dei risultati conseguiti e si autocomplimentava d'avere condotto la barca in una "tempesta perfetta", come il film con George Clooney.
Forse l'intervistata non l'ha visto, ma lì muoiono tutti!

Ora hanno annunziato un piano Marshall per la nautica, per la sua ripresa e rilancio.

Ma conoscono il progetto del piano Marshall?
Lo fanno rigirare nella tomba.
Come fanno ad appropriarsi di un piano post guerra, scimmiottando un falso acume che è ben lontano dai loro comportamenti pratici e intuizioni appropriate.
Come è possibile che il consiglio dell'Ucina resti in carica a ranghi completi, che nessuno di loro, partendo dal presidente, non abbia almeno un dubbio morale della propria incapacità o sfortuna del momento negativo che stiamo vivendo e presenti le dimissioni.
Hanno proposto, a mio avviso rimedi, di nessuna validità.
Siamo consapevoli tutti della crisi attuale e rimproveriamo, accusandoli, i politici che hanno sperperato a più non posso!
E una libera associazione come l'Ucina, di cui ho fatto parte, che rappresenta la categoria, ha alla sua dirigenza un gruppo di persone che si ispira e si comporta proprio come politici incalliti.
La pioggia non li bagna e la polvere non li sporca.

Ma anche gli altri saloni hanno problemi analoghi la crisi è vasta.

Se si riferisce a quello di Parigi, Londra e Düsseldorf anche loro hanno registrato meno visitatori ed espositori ma la superficie espositiva è pressoché rimasta la stessa.
Sono diminuiti i visitatori ma sono manifestazioni ancora di riferimento.
Guardi per esempio la fiera di Carrara. Meno visitatori, espositori in meno ma molto dignitosa.
Una Direzione con un "Customer Care" mostrato sin dalla prima edizione.
Si parla con gli organizzatori come se fossero dei nostri.
Si parla la stessa lingua. Se mando loro una e-mail in giornata mi arriva la risposta, o prima una telefonata perché chi di competenza è fuori per qualche giorno.
Anche per loro il tempo è avverso, hanno ridotto la velocità, non hanno continuato a fare come la cicala delle favole di Fedro.
Hanno abbassato i giri del motore e per le barche a vela hanno tolto il gennaker e preso due mani di terzaroli.
Durante la manifestazione di Carrara almeno un paio di volte la dirigenza viene a chiedere se tutto procede bene o se c'è qualcosa da correggere.
Pensi che, che quattro edizioni fa - se non vado errato, prima dell'inizio manifestazione di Genova, l'Ucina inviò una circolare nella quale invitava i soci, se interpellati dalla stampa (quale stampa? le riviste del settore che le più volte sono supine alla pubblicità, oppure i quotidiani?) di rispondere che il sistema funzionava e che si vedeva la ripresa.
E stavamo appena entrando nella crisi che avrà, ahimé, ancora un lungo percorso.
Cerco di spiegarmi meglio: il tanto sbandierato salone nautico più grande del mondo… ha fatto crac. Il salone più grande, ma con i piedi d'argilla. E il consiglio dell'Ucina non ha neppure il pudore di dire: pardon!
Non le sembra curioso.
Se poi intende i saloni galleggianti, Cannes e Montecarlo specialmente con quest'ultimo, a mio avviso, non c'è possibilità di confronto.

Lei ce l'ha con l'Ucina e mostra animosità anche nei confronti della Fiera.

Scusi, in Ucina, come in tutte le associazioni ci sono bravi e meno bravi.
Anche in un equipaggio da regata.
Però le regole ci devono essere e rispettate.
Se poi ci sono delle zone non ben definite dai regolamenti, dovrebbero essere interpretate nello spirito dell'associazione, nell'interesse degli associati e, badi bene, nell'interesse di tutta l'utenza cui si rivolge e non solo.
L'obiettivo finale è l'utente e la sua barca, le associazioni devono essere al servizio loro e comprenderne le necessità.
Chi siede in consiglio deve mediare con le richieste e i mugugni e trovare l'intesa.
E' inutile strillare ai quattro venti l'insipienza dei politici e poi avere, a mio avviso, comportamenti simili. I politici hanno ridotto mezzi e carburanti al servizio pubblico, le auto blu sono invece ancora incrementate e non si parla di ridurle. Ha visto che macchine blindate hanno. Molte di quelle superano di slancio 150.000 euro e non c'è solo un autista.
Inoltre l'Ucina da tempo vuol dire anche Confindustria (può anche andarmi bene questo gemellaggio ma…)
Confindustria anni fa ha stabilito che gli associati che pagano il pizzo verranno espulsi automaticamente dall'associazione.
Era sotto gli occhi di tutti che moltissimi grandi cantieri nautici non pagavano, non onoravano le scadenze dei fornitori e dell'outsourcing giustificandosi con argomentazioni a mio avviso discutibili.
Hanno dilazionato ulteriormente e autonomamente i pagamenti. 
Hanno ridotto, tout-court, con percentuale a due cifre, i contratti in corso d'opera.
Poi hanno resettato nuovamente. Ancora meno costo e più sconto.
O così o pomì.
Per avere prezzi più competitivi hanno agito contro i più semplici, verso coloro che ci credevano, hanno girato loro la competitività richiesta da un mercato che diventava più difficile erodendo i limitati profitti.
Non hanno fidelizzato!
Cito T. Fontane:
"Una giusta economia non dimentica mai che non sempre si può risparmiare; chi vuol sempre risparmiare è perduto".
Gli imprenditori dell'outsourcing hanno subito i colpi di coda e alcuni si sono tolti la vita: e il presidente viene a suggerirmi di dire che va benino che si vede la ripresa?
Credo che l'Ucina si rivolga ad una agenzia di comunicazione: come dire poche parole convincenti per ottenere il massimo consenso.
Riesce a vedere un parallelismo con la politica istituzionale attuale? Io sì.
Perché non ha dato l'out-out ai cantieri famosi mettendoli fuori dall'associazione? Perché non ha ascoltato le proteste durante le convention degli associati?
Perché facendo parte dell'Icomia non ha preso in visione di come avvengono i pagamenti nei paesi progrediti?
Perché cantieri chiusi hanno potuto mettere in mostra le loro barche al salone… questa è carina: un vicepresidente (ora ex) alla mia osservazione rispose che l'Ucina era stata scavalcata dalla Fiera che aveva accettato l'iscrizione fatta dalle banche tese a vendere le barche sequestrate per i loro leasing non pagati.
Sarà vero o falso? Non importa, fatto sta che mi sembra terra di nessuno e intorno a quelle barche c'erano altri cantieri in default e il visitatore poteva essere tratto in inganno.

Ma ci va giù duro!

Io non ce l'ho con l'Ucina o la Fiera.
Il costo contatto/persona di Genova è ancora il più basso parametrato ad altre fiere o eventi. Tuttavia negli ultimi sette - otto anni ero passato dagli oltre 5.000 depliant in 9 giorni a 2.200 circa. Quindi a 2.200 depliant Genova era sempre più economica.
Ma l'Ucina e la Fiera non hanno risposto alle mie lettere e questa la ritengo una scortesia.
In più hanno soffocato in maniera sorda, lo scorso anno, una manifestazione alternativa da svolgere prima, che criticava in maniera forte il costo dello spazio Fiera.
La protesta partita dal settore vela è stata invisa dall'Ucina e dall'ente Fiera che hanno fatto sponda con la Regione Liguria e il suo Presidente, sembra anche con "suggerimenti" del Governo di allora. Il libero arbitrio dell'imprenditore ostacolato dalla casta per "lesa" maestà.
Roba da ridere. E pensare che mi ero già attivato per Genova e Genova Aeroporto. Non mi sento offeso per questo ma è un segnale, per me, di cambiare strada.
Un po’ come il bar sotto casa che ti serve il caffè nella tazzina sbocconcellata e il bancone con le briciole delle brioches.
Io mi rifiuto di frequentarlo anche se è buono e conveniente.
Mi sembrano struzzi, stanno con la testa sotto la sabbia convinti di essere nascosti… perché non vedono.
Non è così o perlomeno io penso che non sia così. Marina Aeroporto bloccata, poi a La Spezia… salvo poi leggere sul Secolo XIX che il presidente Ucina critica ampiamente l’ente fiera.

L'Ucina ha incontrato nel suo cammino anche il governo Monti con lo spauracchio delle barche e delle auto fermate ad ogni piè sospinto.

Vero. Le misure del governo Monti sono state, a mio avviso, provvedimenti da ignaro sia per la nautica che per le auto.
Il bello è che senza rifare tutta la storia della nautica dagli anni cinquanta, un altro Presidente del Consiglio, Amato (e lo abbiamo ancora tra i saggi… ma si immagina come sono contento io che mi ispiro al socialismo!) nel 1992 aveva già fatto provvedimenti analoghi e anche più insensati.
Aveva portato per esempio l'Iva per le aragoste, beni di lusso, barche sopra i 25 mt al 38%, tassa di stazionamento a limiti quadrupli di quella del governo Monti in previsione di fare cassa, nel settore nautico - escluse le aragoste… di circa 300 miliardi delle vecchie lire. Siamo nel 1992. L'allora presidente Ucina, signor Giusfredi in una memorabile intervista al mensile Vela e Motore snocciolava che gli introiti erano stati circa 30 miliardi (circa un decimo di quanto previsto) e la perdita per l'erario per mancanza di introiti per accise sui carburanti, iva su lavori ecc. veniva valutata in oltre 2.300 miliardi come zoccolo duro.
Boia e ci rappresentano!!! E fanno gli interessi dell'Italia!
Le barche grandi ripararono all’estero.
Ecco bastava rispolverare quei dati, avere mente storica e andare e urlare al governo in carica come erano stupidi.
E se non bastava attraverso i quotidiani con pagine a pagamento ma ben messe e sit-in fuori delle loro abitazioni.
Se invece analizza il bluff dei leasing facili vede che i cantieri crescevano su questa onda frangente, che non aveva consistenza e alle convention si parlava della nautica più bella del mondo, del salone più grande del mondo, delle furbizie più furbe del mondo (e furbo deriva da furto) la situazione era già traballante durante la festa.
Ritorno ai pagamenti verso i fornitori e l'outsourcing.
Comprando all'estero pago (e mi ritengo fortunato) il 50% nella settimana che mi arriva il materiale e il resto entro i 30 gg. di calendario.
Consideri che un trasporto dall'Inghilterra o Germania viene consegnato in 48 - 72 ore non ci sono più i tempi biblici degli anni ‘50 e ‘60 con le varie operazioni doganali.
In altri casi pagamento a disponibilità della merce, prima della spedizione.
Invece noi impariamo che gli enti pubblici hanno un debito di oltre 80 miliardi di euro e i fornitori falliscono. E' vero che hanno venduto più caro ma se poi non realizzano…
Per lo Stato è il cane che si morde la coda.
Non so se il paragone può avere attinenza a questo colloquio ma la Fiat (anche io comperai la mia sospirata 500, dopo il servizio militare) per circa 40 anni ha fatto le macchine con la ruggine e nessun ministro dell'industria è intervenuto. La legge italiana richiedeva per la verniciatura dell'auto, uno spessore medio di 55 micron mentre il DIN l'istituto di certificazione tedesco non inferiore a 220 micron di secco.
La mia 500, al mare, dopo un paio di mesi aveva la ruggine negli sgocciolatoi e dopo due anni la buccia d'arancio sugli scatolati. Il maggiolino dopo tre anni veniva lucidato e tornava come nuovo.
Quindi dico: "dura Lex, sed lex".
La Legge (è) dura, ma (è sempre) la Legge.

Devo dedurre: mai più Genova!

Perché no?
A ogni giorno basta il suo affanno.
Sono curioso di vedere come va questa edizione.
Faccio gli auguri a tutti gli operatori colleghi e non e anche, le sembrerà strano, all'Ucina e all'ente fiera.
Spero si ravvedino e siano illuminati sulla via per Damasco.

Io sto facendo un bordo diverso, ho scelto di dirigermi dove penso ci sia più vento per aumentare la  velocità.
Alla fiera ho tanti amici, ricordi e affari conclusi bene e meno bene, scoperte di altri settori.
Se ho continuato a farla anche quando storcevo la bocca è stato per riconoscenza di quando il salone seppure, sempre con i servizi igieni alieni, era stimolante, duro ma creativo.
Ho tante primavere, ricordo i diverbi con la signora Astrid Muckermann (vorrei conoscere qualcuno che non ne abbia avuti), quando partivo per contestarla lei con la sua erre moscia mi sconfiggeva, soltanto con una semplice battuta mi faceva sentire impreparato.
Serbo ancora i suoi messaggi brevi e significativi.
Poi diventammo amici.
Prima avevamo sempre duellato ma lei aveva 10 marce in più di me e sono magnanimo.
Quanto ci manchi Astrid.
Allora, a tutti, intanto… buon Salone Nautico di Genova 2013.

Sinceramente, marco cecchi

giovedì 2 maggio 2013

NOVITA' PRODOTTI

NAUTILUS W.B. ENAMEL
smalto bianco acrilico all'acqua


Smalto acrilico all’acqua, colore bianco lucido o satinato. Idoneo anche per essere applicato in sentina quando trattato con 10 10 CFS o altri prodotti epossidici. 
Ideale nelle ristrutturazioni interne per superfici bianche che sono compromesse per essere mantenute a trasparente. 
Inoltre in piccoli ambienti da molta luminosità e impreziosisce tutto il lavoro. 
E’ idoneo anche per le finiture delle parti esterne. 
Stare attenti alle applicazioni in condizioni climatiche fredde o piovigginose. 
Per maggiori informazioni www.cecchi.it o presso i nostri uffici a info@cecchi.it.


NAUTILUS CLASSIC PRIMER
primer marino isolante al clorocaucciù


Nautilus Classic Primer, al clorocaucciù, colore giallo ocra, monocomponente, per isolare vecchie antivegetative che formano croste e crateri o quando non si conosce la compatibilità.
Applicazione:
Si carteggia con roto orbitale (velocità la più bassa) con aspirazione polveri, carta 40 - 60, si spiana leggermente la superficie per renderla omogenea e si applicano una o due mani di Nautilus Classic Primer.
Idoneo anche per ferro e piombo riportati a nuovo (bulbi e pinne almeno 3 mani).
Prima della sua applicazione è necessaria una prima mano di Nautilus Epoxy Primer a due componenti.
Diluente: Antifouling Thinner.
Diluizione circa 15% a pennello o rullo.
Residuo secco 50% dello spessore applicato.
Fuori polvere circa 3 ore a 16 - 18°C.
Mano ulteriore  dopo almeno 24 ore.
Resa circa 10 mq/litro
Si consiglia l’applicazione con rullo a pelo raso, in verticale, partendo da poppa.
Ulteriori informazioni presso il Rivenditore o i nostri uffici  info@cecchi.it



martedì 19 marzo 2013

VELA FESTIVAL A LIVORNO



Dal 21 al 24 marzo prossimi nel porto mediceo, con la disponibilità dei pontili galleggianti dello stesso YCL, si terrà la manifestazione che conta già un centinaio di barche a vela prenotate.
L’iniziativa nasce dal “Giornale della vela” e si appoggia allo Yacht Club Livorno.
Il Vela Festival sarà una manifestazione per appassionati, espositori, professionisti, marinai, si ritrovano per parlare la stessa lingua, quella della passione per il mare e per la vela.
Una festa nel cuore di un porto vero dove protagonisti sono le barche, gli accessori e i marinai presentati da chi li conosce bene.
Un porto ideale quello di Livorno dove, come in un club di yachting, ti fermi anche per scambiare quattro chiacchiere davanti a un buon bicchiere, vedere un video eccitante, visitare una mostra, partecipare a un evento, conoscere un velista che ha qualcosa da raccontarti, incontrare quelli che avete votato voi stessi come velisti dell’anno.
Oltre alle barche, a terra e in acqua, ci saranno stand di accessori, dibattiti a tema, musiche e un premio al velista dell’anno.
Anche la CECCHI GUSTAVO & C. sarà presente con un proprio stand a questa importante manifestazione per essere più vicino agli appassionati di vela, al pubblico, a chi ama navigare.

Vi aspettiamo a Livorno...
siamo allo STAND N° 28 - Venite a trovarci!



lunedì 18 marzo 2013

FUCILE SUBACQUEO


"Roller Ace of Spades"

Questo fucile subacqueo è stato realizzato da Giovanni con i nostri prodotti.
Il fusto è stato assemblato con listelli di Mogano e Rovere incollati con 
10 10 CFS e resinato, a lavoro ultimato, sempre solo ed esclusivamente 
con resina epossidica 10 10 CFS.



La resina epossidica si è dimostrata molto efficace tanto che il fucile è stato 
trattato solo ed esclusivamente con 10 10 CFS senza poliuretanica come 
ultima mano. I primi test in mare sono stati fatti dopo appena 15 gg 
dalla resinatura e il risultato è stato sbalorditivo, nessuna opacizzazione. 





I nostri complimenti a Giovanni e per chi ne vuole sapere di più può 
vedere il video da lui realizzato su YouTube.


mercoledì 27 febbraio 2013

EPPUR SI MUOVE



foto 1 - Barretta di 10 10 CFS, fatta secondo le norme ASTM (American Society for Testing and Materials) 
testata per misurare la flessibilità. Visibile nel nostro sito, filmato n° 33.


E' convinzione diffusa che l'elasticità sia sempre un vantaggio… di fronte a materiali che appaiono, a colpo d'occhio, molto rigidi quasi a significare che possono rompersi con facilità.
La barca deve avere materiali elastici, si muove continuamente, affronta mare - onde - vento e una cosa rigida si rompe mentre una elastica no.
"Radio banchina" sostiene che se c'è elasticità di giunzione il legno o la vetroresina può muoversi mentre l'uso di prodotti "rigidi", per tenere insieme i due differenti materiali sia tra loro stessi che in combinazione, si romperebbero.
Se ci fosse un materiale "rigido" in assoluto sarebbe una buona maniera di fare soldi a palate (non che siano importanti ma aiutano). Tutti i materiali hanno una flessibilità e/o elasticità… più o meno marcata.
Anni fa per il restauro di un ketch di oltre 40 metri, facemmo delle "tavole rotonde" sull'opportunità del rifacimento completo della coperta se con gomma o con resina epossidica. Alla fine, meno male, prevalse la resina epossidica.
Dopo alcuni anni di navigazione anche impegnativa è stata aumentata, significatamene, la superficie velica, grazie alla robustezza, affidabilità e minore elasticità (meno elastica ma più forte). Insomma la barca, sotto vela si scompone meno.
I prodotti vernicianti generalmente hanno un grosso contenuto di solventi, che durante l'essiccazione evaporano lasciando dopo diverse mani una superficie compatta e lucida.
Il legno e la vetroresina con sottofondo il 10 10 CFS (residuo secco 100%) assicura maggiore tenuta meccanica e inferiore manutenzione. Smalto o vernice, avranno il solo compito di mantenere la bellezza estetica.
Quando una forza viene applicata su una parte assemblata, incollata, protetta con resina epossidica la forza applicata in un punto si trasmette su una superficie molto ampia disperdendosi in un attimo senza creare concentrazione. Basta pensare a una racchetta da tennis con accordatura lente.
Recentemente alcuni dei nostri prodotti epossidici, senza solventi, sono stati sottoposti a test per due Registri Navali,  Rina e ABS presso il CTS  (Centro Tecnico Sperimentale) di La Spezia a conferma di quanto da oltre 30 anni, stiamo facendo anche con i nostri prodotti a marchio C-Systems.
Per saperne di più: www.cecchi.it  info@cecchi.it


Foto 2 - Barretta di Steel Blue, sempre secondo ASTM, sottoposta a prova di trazione 
e determinazione modulo di elasticità.

Foto 3 - Legni di Teak incollati con Epoxy Tixo e messi in trazione. 
Il legno si rompe lungo vena a circa 90 kg/cm2 mentre l'Epoxy Tixo tiene oltre 140 kg/cm2

Foto 4 - Messa in opera di coperta con resina epossidica Epoxy Tixo.

Foto 5 -  Prodotti C-Systems sottoposti a prove di laboratorio con tests meccanici.

lunedì 4 febbraio 2013

11° SEATEC - 6/8 FEBBRAIO 2013

11a RASSEGNA DELLE TECNOLOGIE E DELLA SUBFORNITURA PER LA CANTIERISTICA NAVALE E DA DIPORTO

Il Seatec si svolge nel complesso fieristico CARRARAFIERE a Marina di Carrara sulla costa tirrenica della Toscana, su una superficie di 95.000 metriquadri distribuiti su 4 padiglioni.

Seatec é l'unica rassegna in Italia dedicata esclusivamente alle aziende che si rivolgono alla fornitura sia della cantieristica da diporto che navale.


Vi aspettiamo al nostro stand

PADIGLIONE D - CORSIA 30 - STAND 944






lunedì 28 gennaio 2013

E' uscito il nuovo libretto 2013




E' uscito il nuovo LIBRETTO della CECCHI GUSTAVO & C. anche quest'anno tutto a colori. 
128 pagine con un nuovo LOOK  con tante indicazioni e suggerimenti di varie tipologie di lavorazione ed intervento su imbarcazioni in legno, in vetroresina, ecc., riparazione, manutenzione, ristrutturazione.
Largo risalto ai prodotti ed al loro impiego con tutte le novità 2013.


Sfoglialo in anteprima sul web all'indirizzo:

http://www.youblisher.com/p/524064-LIBRETTO-2013-CECCHI-GUSTAVO-C/

martedì 8 gennaio 2013

Radio banchina, onde medie e FM


Mille voci per dire la stessa cosa. Ognuna con una interpretazione differente e con la presuntuosa soddisfazione di avere dato consigli buoni all'amico.
La foto n° 1 mostra il particolare della carena di una barca a vela in vetroresina, con trattamento antiosmosi dopo leggera sabbiatura (si può vedere la "puntinatura" di questo intervento, ci sono ancora tracce di gelcoat).
Particolare della carena della barca in vetroresina con indicazione degli strati di antifouling.  
Si possono contare 4 mani di antifouling blu e successivamente almeno due di colore rosso. Sono tutte di matrice dura. Il trattamento antiosmosi appare di colore verde chiaro.
La barca successivamente non ha risolto i suoi problemi perché:
1° non è stata controllata, né perseguita una sufficiente asciugatura della carena.
2° non è stata sabbiata sufficientemente in maniera energica e lo dimostra il gelcoat ancora presente.
4° il prodotto, seppure idoneo, è stato applicato su superficie non preparata adeguatamente (è come un buon olio motore in motore sbiellato).
3° anche se fosse stato fatto, tra qualche anno, saremmo a fare un ulteriore intervento per eliminare lo spessore  dell'antivegetativa (qui siamo già oltre i 500 micron, 5/10 di mm) perché tra poco comincerà a fare croste e staccarsi a piccole zone.
E' indispensabile, prima di fare un trattamento antiosmosi di risanamento, che la vetroresina (priva di gelcoat) sia energicamente e profondamente sabbiata per eliminare eventuali bolle sotto lo stratificato. Inoltre anche l’umidità deve rientrare nei parametri di sicurezza: con lo Skinder digitale, in scala HS - Alta Sensibilità, che arriva oltre 20 mm di profondità, non si deve superare il 30% di umidità relativa cui corrisponde 0,8% di umidità nel peso della stratificazione. Dopo questa verifica, si può partire per il risanamento con il 10 10 CFS, stucco, antivegetativo, meglio se autolevigante disponibile anche per barche a motore.
Nei trattamenti preventivi su barche nuove: carteggiatura leggera per togliere i residui dei distaccanti della stampata e via, con la possibilità di scegliere anche prodotti a solvente come il nostro Nautilus Epoxy Primer.
Su barche già in esercizio: arrivare nuovamente a gelcoat; prima del trattamento dobbiamo essere certi che l'imbarcazione sia priva di umidità. Altrimenti è come cambiarsi le scarpe e lasciare i calzini bagnati. Il disagio rimane.
L'intervento dettagliato per risanare o conservare la carena in perfette condizioni è nel nostro sito www.cecchi.it . Troverete la Scheda Antiosmosi a.p.p. per avere tutte le informazioni indispensabili per chiarire i vostri dubbi ed avere una perfetta visione dei problemi della vetroresina.
Ah… se lo facesse anche radio banchina!
Per saperne di più: www.cecchi.it

I prodotti 10 10 CFS, Nautilus Epoxy Primer, stucco Nautilus Epoxy Light Filler e lo strumento SKINDER.